giovedì 10 dicembre 2015

La Sacra di S. Michele

Sacra di S. Michele

Percorrendo l'A32 (la Torino-Bardonecchia) è impossibile non vederla. Se ne sta lì, arroccata sulla cima del Monte Pirchiriano, maestosa e piena di fascino. La sua bellezza l'ha portata solo di recente (1994) a diventare simbolo del Piemonte, nonostante sia lì da oltre un millennio a dominare dall'alto l'intera Val di Susa. Stiamo parlando della Sacra di S. Michele.



La Sacra di S. Michele è forse il luogo più scenografico dell'intero Piemonte. E' situata a pochi chilometri da Torino a quasi 1000 metri di altezza e con la sua bellezza è impossibile non alzare lo sguardo per ammirarla quando si passa da quelle parti.






Per raggiungerla ci sono due possibilità: in auto, fino al parcheggio sottostante la Sacra, o a piedi, percorrendo un'oretta e mezza di mulettiera che da S. Ambrogio Torinese o da Chiusa S. Michele portano su in cima.
Salendo si scorgono i bellissimi Laghi di Avigliana.



Laghi di Avigliana


La storia della Sacra è millenaria, infatti nasce intorno alla fine del X secolo. Durante la sua lunghissima storia, la Sacra ha subito opere di ampliamento e grandi cambiamenti strutturali e stilistici. Ad oggi resta uno dei più grandi complessi architettonici in stile Romanico d'Europa. Nonostante la sua importanza non è un monumento conosciutissimo, per fortuna aggiungerei. Forse è proprio grazie all'assenza del turismo di massa che si riesce ancora a respirare un'aria mistica all'interno.



Scorcio della Sacra

Il panorama dalle terrazze panoramiche è fantastico. Da una parte il vicinissimo Monte Musinè e la vallata di Torino ai piedi delle colline dove si riesce a scorgere Superga e dall'altra l'intera Val di Susa circondata dalle vette alpine innevate. Ci si potrebbe passare ore ad ammirare quei bellissimi panorami.



Monte Musinè, Torino e Collina di Superga


Val di Susa e vette alpine


Intorno alla Sacra girano tante leggende e curiosità. Due su tutte sono quelle più famose: la Leggenda della Bell'Alda e la Linea Sacra di S. Michele.

LA LEGGENDA DELLA BELL'ALDA
All'inizio del XVII secolo la Val di Susa era percorsa da mercenari che saccheggiavano e depredavano i paesini dell'intera zona. Era solito per i cittadini cercare rifugio in cima alla Sacra. Un giorno, durante una razzia, una donna (chiamata Bell'Alda) si ritrovò in cima alla Sacra inseguita da alcuni soldati. Si racconta che la donna, dopo aver pregato intensamente, si lanciò da una torre pur di non farsi prendere da in malviventi. Due angeli accorsero in suo aiuto e la salvarono, evitandole così di schiantarsi al suolo. Quando tornò la tranquillità nella zona, la Bell'Alda andò in giro a vantarsi della sua impresa senza però essere creduta. Così sfidò i suoi concittadini e ripropose il salto nel vuoto. Questa volta però  la sua superbia venne punita e la povera Alda si sfracellò al suolo.
Una delle torri della Sacra, pare quella da cui si sia lanciata, oggi è chiamata Torre della Bell'Alda in suo onore.



Torre della Bell'Alda


LA LINEA SACRA DI S. MICHELE
Se si prende una cartina dell'Europa e si segnano alcuni dei più importanti edifici costruiti in onore di S. Michele si ottiene qualcosa di incredibile. Unendo infatti Skelling Micheal in Irlanda, St. Micheal's Mount in Cornovaglia, Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di S. Michele, Monte S. Angelo nel Gargano, il Monastero di S. Michele sull'isola di Symi in Grecia ci si accorge che ci si ritrova di fronte ad una linea retta precisissima che arriva fino a Gerusalemme. Pensare che questa sia solo una casualità penso che sia del tutto riduttivo. Molti pensano che questi luoghi siano stati costruiti in luoghi a forte concentrazione energetica e a confermarlo c'è il perfetto allineamento di questa retta con il tramonto del sole nel giorno del Solstizio d'Estate, giorno da sempre ritenuto importante per le connessioni con la Natura.



Linea Sacra di S. Michele


La Sacra è un luogo fantastico, ricco di mistero e bellezza. Consigliamo a tutti di andarci per godere di questo magnifico luogo magico immerso nella natura.


   A. & F.

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