Diciamo che in Transilvania ci
sono arrivato quasi per caso. La Romania non è mai stata in cima alla lista dei
miei posti da visitare. Eppure eccomi qui, a raccontarvi del mio primo viaggio
on the rail, il mio viaggio nella "Terra di Dracula". Questo è stato
il mio tour della Transilvania.
Da sempre la Transilvania,
importante regione della Romania, viene associata a castelli, vampiri e cupe
leggende, ma non è solo questo. La Transilvania ha molto altro da offrire. Già
prima di atterrare riesci a farti un'idea di cosa sia la Romania: Natura
purissima! Ogni città è circondata da chilometri e chilometri di verde e già
dall'alto puoi gustarti quello che poi toccherai con mano.
Questo qui è stato il mio
itinerario:
BUCAREST
La mia avventura inizia e finisce
nella capitale della Romania, Bucarest. Tra tutte le città e i luoghi che ho
visto è sicuramente quella che meno mi ha convinto. Ha posti molto belli per
carità, ma ho preferito il resto. Una volta atterrati, la prima cosa da fare
era raggiungere la città. Prendere i biglietti per l'autobus di linea (il 780 e
783 raggiungono il centro città) è già stato complicato di suo, con la cassiera
della biglietteria che parlava un inglese incomprensibile e con un listino
prezzi esposto che non corrispondeva ai prezzi reali. Ma vabè, non è stata la
cosa peggiore. L'autobus non era pieno, ma di più. Ero praticamente attaccato
alla porta d'ingresso e potevo anche non aggrapparmi a nulla perché comunque
era impossibile muoversi o cadere. La corsa fino al centro inoltre è stata un'impresa.
Non dico che i romeni non sappiano guidare, dico solo che abbiamo rischiato 3
incidenti nel giro di un quarto d'ora (macchine che tagliavano da una corsia
all'altra, chi sorpassava da destra o chi inchiodava di colpo... insomma, di
tutto). Una volta arrivati in stazione e aver ringraziato tutte le divinità
conosciute per essere ancora vivo, le disavventure sono continuate, purtroppo.
Vi do un consiglio importante: se mai andrete a Bucarest tenete bene a mente
che i bus e la metropolitana appartengono a compagnie diverse! Voi direte
"ma sarà scritto da qualche parte?!", ebbene così non è e in più le
gentilissime cassiere (perché le macchinette automatiche qui non esistono) non
vi spiegheranno nulla. Detto ciò, c'è da dire che almeno la metropolitana
funziona bene ed è molto economica (come tutta la Romania del resto). Pensate
che con soli 8 lei (circa 2 euro) avrete l'abbonamento giornaliero per l'intera
linea metropolitana.
Un altro grosso problema della
Romania è la segnaletica. Tu cammini in giro e molte volte non trovi i nomi
delle vie e delle strade e questo può creare seri problemi, poiché non capisci
se la direzione che hai preso è giusta o meno. Questo problema è venuto a galla
già dall'inizio per cercare l'ostello.
Apro una piccola parentesi sull'ostello. Di solito non sono uno che si lamenta e mi adatto facilmente, ma questo posto era davvero pessimo. Ho
alloggiato all'Hostel Formenerg Bd. Gheorghe Sincai, Sector 4.
Sembrava un
campus universitario con tante stanze in lunghi corridoi. Una volta fatto il
check-in e aperta la stanza mi rendo subito conto della situazione. Stanza
sporca, lavandino rotto che perdeva e allagava il bagno, moquette di peli nella
doccia e porta del bagno che per chiuderla sbatteva al gabinetto. Ormai ero
quasi rassegnato a Bucarest e dato che dovevo passarci solo una notte non ho
fatto neanche tante storie. Ho chiuso la stanza e sono andato a scoprire la
città.
Lago artificiale al Parcul Herastrau |
Il primo posto
in cui mi sono recato è stato Parcul Herăstrău. E' il parco cittadino più grande di tutta la
capitale e al suo interno è presente perfino un lago artificiale. E' un parco
bellissimo, con un'immensa varietà di fiori coloratissimi, alberi e sculture
di ogni genere. Io sono stato fortunato, dato che in quei giorni si svolgeva
una sagra dedicata al folklore romeno ho potuto vedere da vicino abiti,
musica tipica e tradizioni di questo popolo.
Ingresso sagra folkloristica |
Per immergermi ancora di più nella cultura del posto ho deciso di
visitare il Muzeul Satului, ovvero il museo del villaggio. Un museo a cielo
aperto enorme. Praticamente un villaggio composto da edifici e case tipiche del
'700-'800 proveniente dalle varie regioni della Romania. Quasi tutte le case
sono visitabili dall'interno e passi ore a girovagare senza meta tra le varie
abitazioni sistemate qua e là. A farti compagnia lungo tutto il percorso ci
sono degli adorabili gatti che abitano il museo. Una meta da non perdere a
Bucarest.
Muzeul Satului |
Dato che il giro al
parco mi ha portato via parecchie ore, ho deciso di tornare in ostello. Prima
però, tappa all'Hard Rock (ho il costoso vizio di collezionare maglie del noto brand), per comprare la maglia.
Lungo la strada che costeggia il parco, mi sarebbe piaciuto ammirare l'Arco
di Trionfo, che però ahimè era in ristrutturazione. E così tra un
camionista romeno che mi ha chiesto indicazioni stradali e un tramonto sul Monastero Casin mi sono ritrovato a Piața Unirii (Piazza dell'Unità), la piazza più
importante di Bucarest. E' qui che si capisce il momento storico di questa
città, a metà tra la recente dittatura comunista e la voglia di guardare avanti
attraverso il capitalismo occidentale. Piazza dell'Unità è anche questo:
cartelloni pubblicitari CocaCola, Heineken o Pepsi posti sui tipici palazzi
sovietici che circondano la piazza. Da qui è impossibile non scorgere il
palazzo del Parlamento, di cui parlerò in
seguito. Ho deciso di percorrere a piedi tutta Bulevardul Unirii, la strada che unisce
la piazza al parlamento. Un enorme viale alberato con fontane, che la sera
danzano con schizzi colorati dei colori della bandiera romena.
Questo è stato il mio primo
giorno in Romania, il meglio deve ancora venire.
Fontane in Bulevardul Unirii |
SINAIA
Il secondo giorno è stato quello dell'inizio
vero e proprio del mio viaggio in Transilvania. Finalmente ho lasciato la
caotica Bucarest per recarmi nei paesini della leggendaria regione romena. Per
spostarmi ho utilizzato esclusivamente treni (davvero economici qui). Prima
tappa: SINAIA.
Sinaia, è un piccolo borgo situato
a 800 m di altezza circondato dal verde paesaggio montano dei Carpazi. La
cittadina deve il suo nome al Monastero di Sinaia, fatto costruire da un nobile
romeno nel XVII secolo dopo un pellegrinaggio al monte Sinai. Al centro del
complesso monastico sorge la chiesa. Un edificio religioso ortodosso
bellissimo. La disposizione dei mattoni all'esterno, le colonne intrecciate
all'ingresso o i coloratissimi affreschi all'interno rendono questo luogo
davvero incantevole. All'interno del complesso monastico è possibile visitare anche
il primo edificio religioso datato 1690.
Monastero di Sinaia |
Una cosa mi ha colpito
particolarmente qui in Romania, la religione. Prima di questo viaggio i rituali
del cristianesimo ortodosso mi erano praticamente sconosciuti e per ignoranza
credevo che fossero simili a quelli cattolici. Sono rimasto sorpreso la prima
volta che ho visto il "segno della croce" fatto diversamente da come
viene fatto da noi e ancora più sorpreso quando sono entrato per la prima volta
in una chiesa: decine e decine di persone in piedi, anche molto vicine, che
fissano il fondo della struttura. Qui la religione è molto sentita, forse più che da noi, e non era raro vedere anche ragazzi dedicarsi ai riti
religiosi.
Candele nel Monastero |
Oltre al monastero da cui prende
il nome, Sinaia è famosa sopratutto per i due castelli costruiti nei pressi
della cittadina: il Castello di Peles e il Castello di Pelisor. Le due
strutture sorgono più in alto rispetto al centro abitato, quindi ci sarà da
camminare un po' prima di giungere a destinazione. Nonostante la strada in
salita, il percorso è stato molto piacevole in quanto interamente circondato da
alberi. Il Castello di Peles sbuca all'improvviso in tutta la sua bellezza. Nonostante
io sia più un amante dei castelli medioevali, quello di Peles resta comunque
tra i miei preferiti. Con la sua aurea fiabesca a circondarlo e con il suo
stile neo rinascimentale tedesco, il palazzo ricorda molto i castelli della
Svizzera o della Baviera. Il Castello di Peles è un castello unico al mondo ed
è impossibile non restare a bocca aperta una volta dentro: gli enormi saloni sono
decorati con tele, affreschi, pareti rivestite in pelle di Cordoba, ricami in
seta, sculture e impreziositi da lampadari di vetro di Murano e soffitti di
legno intagliati. Fantastico! Il Castello è stato progettato come residenza
estiva di Re Carlo I ed è stato il primo castello ad avere un impianto di
riscaldamento e una rete elettrica. Le uniche cose che mi hanno un po' lasciato
perplesso sono le audioguide (che sembravano tradotte con Google Translate (Luigi
XIV diventa Ludovico XIV)) e il personale (età media 50-60 anni e molti non
sapevano nulla d'Inglese, nonostante sia una delle mete più gettonate dell'intera
Romania).
Castello di Peles |
Nelle immediate vicinanze sorge
il Castello di Pelisor, detto anche Piccolo Peles, fatto erigere da Re
Ferdinando e arredato dalla moglie, la Regina Maria. Sicuramente tra i due non
c'è minimamente paragone, ma anche il Piccolo Peles ha il suo perchè. Più che
un castello con torri e guglie, sembra quasi una villa in stile tirolese,
la cui bellezza è chiusa all'interno. Tra
le circa 100 stanze è possibile assaporare il gusto estetico della regina, che
ha arredato il palazzo con pezzi pregiati come mobili viennesi o intere
collezioni griffate Tiffany. La simpaticissima guida ci ha illustrato
egregiamente ogni particolare del palazzo, sottolineando più volte come molti
dei materiali utilizzati per costruire gli interni del castello fossero di
origine romena. Tutto ciò con fierezza e orgoglio, lo stesso che caratterizza
ogni persona di questa terra. La chicca del Castello di Pelisor è sicuramente
la stanza d'oro: una stanza, le cui pareti sono ricoperte interamente da foglie
di cedro (simbolo della Scozia, terra natale della Regina) d'oro.
Castello di Pelisor |
Sinaia è una città vivace e
movimentata. I turisti animano le vie passeggiando tra le
bancarelle, i chioschi di prodotti tipici e le vetrine dei negozi. Sono
tantissimi i turisti che ogni anno affollano la città, questo per le
innumerevoli attività che si possono svolgere. Oltre infatti ai due castelli,
Sinaia dispone di un famoso casinò, importanti impianti sciistici e innumerevoli sentieri da trekking ed escursionismo. Ci sarà un motivo se viene
chiamata "La Perla dei Carpazi".
Ho passato una bella giornata a
Sinaia e in serata mi sono recato alla stazione per prendere il treno
successivo. Prossima fermata: Sighisoara.
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